lunedì 2 agosto 2010

SE TU FOSSI MICHELE PALAZZI di Sonja Fagioli

S:F: Voices from Italy, titolo di questi tempi  utopico, irrisorio...
Ci sono dei momenti in cui è meglio non parlare? Tu quando gridi? E quando taci?





M.P: Ormai (grazie a internet) chiunque può comunicare con un pubblico, ma contemporaneamente diventa molto più difficile trovare persone che parlano avendo qualcosa da dire.
Questo è uno dei motivi che mi fa apprezzare il silenzio.
Sopratutto nel fotogiornalismo la comunicazione è il passaggio finale di un lavoro di ricerca


Essere un fotografo è più una dannazione o un privilegio?  Farlo in Italia? Perché lo fai?




Ritengo questo mestiere uno dei lavori più liberi e stimolanti che si possano fare. Ma vivere facendo il fotografo, data la grande competizione e la presenza crescente di fotoamatori, è sempre più difficile. Il nostro paese sta attraversando una fase critica e singolare, una crisi sociale i cui sintomi sono evidenti, più nascoste le cause. Il lavoro del fotogiornalista è un tentativo di lettura e di analisi degli avvenimenti. Nel mio caso quello che mi ha portato a fare questo mestiere è semplicemente la curiosità.
La possibilità di conoscere realtà distanti da me e che non avrei mai potuto conoscere facendo un altro tipo di mestiere.


Dietro all'obiettivo ti senti protetto, guidato?




La macchina fotografica mi permette di trovarmi in luoghi nuovi, a contatto con persone diverse ma uguali a me, sicuramente mi dà un senso di protezione emotivo e dà anche uno scopo alla mia presenza in determinate situazioni, ma più di tutto mi permette di entrare il più possibile nell'intima realtà delle cose, mi guida verso la ricerca di una verità, che ovviamente non potrà essere mai una realtà assoluta, ma che sento come mia.


Riesci ad avvicinarti in punta di piedi e a strappare espressioni in sessantesimi e millesimi di secondo, cosa ti ferma cosa ti fa fare un passo in dietro?




Non è facile dirlo, sicuramente la prima cosa che mi chiedo prima di iniziare un progetto è il mio scopo, e se questo scopo può danneggiare le persone fotografate, cerco sempre di evitare la volgarità sia nelle foto sia nel mio comportamento. Non amo privare di dignità le persone che fotografo, purtroppo spesso può capitare di essere scorretti anche senza accorgersene.


Cosa vorresti non avere fotografato?

Spesso i rimpianti sui miei scatti sono in relazione all'utilizzo che ne viene fatto e ai compromessi che bisogna accettare per poter far diventare la passione un mestiere.


Hai mai la sensazione di déjà vu quando ritrai?

Probabilmente ogni mia foto potrebbe essere un déjà vu, anche quando io per primo non me ne rendo conto.
La mia personalità e il mio passato spesso interagiscono con la realtà che sto fotografando, ed è proprio questa interferenza che mi stimola a continuare la mia ricerca.


Mi dai i nomi di tre fotografi e li descrivi con un paio di aggettivi?

Sally Mann, eterna adolescente
Jessica Dimmock, disperata ricercatrice di verità
Leonie Purchas, folle e introspettiva
Non è una coincidenza che ho scelto tre donne (di cui due molto giovani).
Anche se sono meno numerose dei fotografi maschi riescono sempre ad emergere grazie alla loro estrema sensibilità e a uno sguardo sul mondo mai banale.


Mi definisci in poche parole di colori, immagini ecc. la tua esperienza scolastica dal nido all'accademia? Un guru?

Durante l'adolescenza ho cercato strade diverse dai miei coetanei. Scoprire la fotografia è stata una benedizione, mi ha insegnato a conoscermi ed a cercare sempre risposte personali in un percorso di vita in cui credere.
I miei maestri sono stati tanti, impossibile elencarli tutti. Frequentare la Scuola Romana di Fotografia è stato un enorme stimolo per me, confrontarmi con professori come Massimo Siragusa è stato sicuramente un privilegio, senza scordare il lungo periodo da assistente di Lorenzo Pesce a cui devo molto.


Nelle tue foto di persone respinte in luoghi caotici, l'osservatore risucchiato dal punto di fuga, ormeggia come una bolla nella livella, ci sente la leva di una bilancia e la forza di una bussola.




Quello che maniacalmente cerco è una verità dettata dai momenti intimi della vita, quei momenti in cui la solitudine oltre che malinconia può portare anche a una grande lucidità e consapevolezza. Ovviamente questa è una ricerca che non si potrà mai dire compiuta... Nel frattempo faccio il possibile per comprendere sapendo che le mie ricerche probabilmente non miglioreranno il mondo, ma forse potranno aiutarmi a continuare un percorso verso una maggiore consapevolezza.


Conosci la poesia di Cecco Angiolieri S'i' fosse foco, arderei 'l mondo?  Sognando: "Se tu fossi ....  faresti...."

Amo questa poesia, forse non c'è migliore risposta di quella data dallo stesso poeta...
Se dovessi farla mia, userei la metafora di Giorgio Gaber: "E allora va a finire che se fossi Dio, io mi ritirerei in campagna come ho fatto io..."
Forse se fossi Michele cercherei disperatamente di rimanere fedele a me stesso ed ai miei ideali... facile a dirsi...

Sonja Fagioli, ricercatrice iconografica di Gente

5 commenti:

  1. So che (per ora, spero) sono sempre io la prima a commentare..ma sono soddisfatta e sorpresa. Anche questa intervista è bellissima e ci dimostra che sulla fotografia c'è molto da dire, ancora, e in maniera intelligente. Si accettano anche critiche!Io però al momento non ne ho, o forse sì. Vorrei vedere almeno altre due foto per persona..

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  2. Sappiate che io arrivo sempre al massimo seconda (anche nelle campestri delle elemantari). E così nelle critiche: sono sorpresa che non ci sia un link tra intervista e portfolio del fotografo e viceversa e che non ci siano volontari per tradurre in inglese le interview sigh...
    Io e la mia compagna di banco ci offriamo.
    volontaria....sonja

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Non so se Michele abbia pubblicizzato il link, i link dei fotografi coinvolti saranno a destra..quanto all'inglese, è questione spinosa. Si accettano volontari, ovviamente con l'inglese si raggiungono più persone.

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  5. con tutti questi volontari per la traduzione, come mai non abbiamo ancora incominciato?!!!

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